È opinione ormai diffusa che il successo di un’impresa non si fondi esclusivamente sul profitto, ma dipenda anche dalla volontà di promuovere modelli di sviluppo sostenibili e socialmente compatibili.
L’impresa si colloca oggi in un complesso sistema di relazioni, con vari portatori di interesse (stakeholders) ognuno dei quali esercita specifiche pressioni.
Un sistema in cui si aprono per le imprese nuovi rischi ed opportunità. Ambedue non possono essere ignorati e la sfida è saper coniugare competitività e responsabilità sociale (come definita dalla ISO 26000).
In questo scenario si colloca la ISO 26030:2020 il cui obiettivo è quello di allargare i principi della ISO 26000:2010 al settore agroalimentare, indirizzando tutte le organizzazioni del settore, indipendentemente dalla loro dimensione o posizione, ad acquisire comportamenti più socialmente responsabili.
Ma che si intende per responsabilità sociale? E per quale motivo l’imprenditore se ne dovrebbe occupare?
Vista l’ampiezza del significato di responsabilità sociale, diverse sono state le accezioni che le sono state attribuite. A fare un po’ di chiarezza in questo senso è stata, dieci anni fa, la ISO 26000:2010 che definisce la responsabilità sociale come “responsabilità da parte di un’organizzazione per gli impatti delle sue decisioni e delle sue attività sulla società e sull’ambiente”, attraverso un comportamento etico e trasparente che:
• Contribuisce allo sviluppo sostenibile, inclusi la salute e il benessere della società
• Tiene conto delle aspettative degli stakeholder
• È in conformità con le leggi applicabili e coerente con le norme internazionali di comportamento
• È integrato in tutta l’organizzazione e messo in pratica nelle sue relazioni.
Per quanto concerne i vantaggi che si ottengono dall’attuazione della responsabilità sociale, essa oltre ad essere fonte di innovazione e di attrattiva per l’organizzazione, porta numerosi vantaggi quali ad esempio:
• Un miglioramento del dialogo con gli stakeholder
• Maggiore coesione sociale
• Una differenziazione della concorrenza
• Una migliore reputazione
• Migliori prestazioni economiche e industriali
• Una migliore opinione degli investitori, dei donatori, degli sponsor ecc.
• Incrementi di produttività
L’attenersi ai principi della responsabilità sociale diventa così una discriminante importante, per identificare le organizzazioni che passano ‘dalle buone intenzioni alle buone prassi’.
Nello specifico, la ISO 26030 intende essere di supporto alle organizzazioni della filiera alimentare impegnate nel raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. A riguardo è importante considerare che l’SDG 2 promuove specificatamente l’agricoltura sostenibile mentre l’SDG 12 si concentra sui modelli di consumo e produzione sostenibili.
In conclusione, la responsabilità sociale coniuga la qualità del prodotto e l’impatto che il processo produttivo ha su ambiente e collettività. E se questo è importante per tutti i settori, lo è ancor più nel settore alimentare dove, trattandosi di prodotti primari di sussistenza, il consumatore ricerca fiducia ed affidabilità.
A questo link è disponibile una sintesi (PDF) dello standard tecnico UNI ISO/TS 26030:2020.
Giorgia Corbucci